Kim Lange è il ritratto della tipica donna in carriera con un pessimo carattere, acido e pungente dalla risposta sempre pronta, e una famiglia trascurata. Ma che importa dal momento in cui è diventata la conduttrice del più grande show televisivo? Lo imparerà a suo discapito quando, a causa di un tragico incidente (piuttosto insolito!) si risveglierà con una sensazione strana in testa (non un mal di testa comune) e sei zampe. Sei zampe? Si, Kim grazie al karma si risveglierà nel corpo di una formica. Una punizione terribile, Kim la ritiene ingiusta soprattutto nei primi giorni, quando cerca di ambientarsi nel suo nuovo corpo e nella sua nuova casa. Il giardino di casa sua. La vita inizia ad essere dura, la paura di essere calpestata aumenta, l'ansia di procacciarsi del cibo e raccoglierne il più possibile, ma più di tutto dover vedere ogni giorno sua figlia e suo marito dal basso. Figure maestose in confronto alla sua microscopica figura. Come se non bastasse la sua ex migliore amica tenta in tutti i modi di insinuarsi all'interno della sua famiglia per prendere il suo posto. Cosi inizia la lotta di Kim contro il karma. Guadagnare sempre più karma positivo per riprendere sembianze umane e recuperare i rapporti con i suoi cari. Detto cosi sembrerebbe una bella scampagnata, in realtà il viaggio è molto più lungo e si prospetta più come una scalata verso l'Himalaya: da formica a topo, da topo a insetto, poi cane, gatto, agnello e chissà quante altre trasformazioni prima di raggiungere la meta tanto ambita. Questo libro è in una parola divertentissimo. Non capita tutti i giorni di dover riflettere su quanto sia difficile la vita di una formica, lo ammetterete dopo averlo letto: fanno proprio una "vitaccia" (ci penserete due volte prima di calpestarne una!). Consiglio sempre questo libro per tirarsi un po’ su il morale, soprattutto per chi va in vacanza, e per apprezzare tutto quello che la vita regala onde evitare di far agire il karma di conseguenza. Una bella lezione in un libro ricco di saggezza ma che vi farà sbellicare dalle risate.

Sperling&Kupfer, 2010. p 267